Un po’ in silenzio è passato il primo ranking di domenica scorsa sull’AIM di cui trovare il link qui https://www.emiliotomasini.it/aim-titoli-caldi-del-25022018-0900/ Pochi lettori hanno fatto domande, non penso più di 3. Succede sempre così e il problema non sai quando ci sono le novità se davvero il lettore apprezza perché ha compreso, non apprezza perché non ha compreso, non apprezza perché ha compreso. Delle tre alternative (a dire il vero c’è anche che apprezza perché non ha compreso ma non mi è mai capitata, mi ha molto colpito la componente superiore al 50% dei lettori che alla domanda sul Contro Trend se fosse importante tenerlo in vita anche solo per ragioni di curiosità culturale ha risposto affermativamente, segno che la qualità dei nostri lettori è fuori di dubbio) tutte sono curabili eccetto quella “non apprezza perché ha compreso”. E quindi sveliamo le carte.
Da diverso tempo volevo fare qualcosa di quantitativo sull’Aim non tanto per quello che è successo finora ma per quello che rischia di succedere da qui a qualche anno: il boom dei titolini dell’AIM. I fattori sono tre: l’aumento di difficoltà del finanziamento bancaria per le nuove norme europee, il rialzo dei mercati azionari che non è ancora finito, i PIR che continuano a pompare liquidità sui titolini. E quindi ci mettiamo con le mani avanti.
Allora visto in maniera molto superficiale il ranking è assolutamente inutilizzabile per la quantità di segnalazioni. Ma questa stessa informazione è vitale: quando avete componenti di un indice di mercato che TUTTI sono nei pressi dei massimi allora avete la risposta ai vostri problemi ovvero un boom di borsa è in corso. Non è la stessa cosa sulle Small Caps (seguirà articolo molto presto) e figurarsi sul Ftse MIB 40. Quindi in quello che sembra un difetto in realtà sta il valore.
Si tratta in gran parte di titoli neo quotati che ancora galleggiano vicini ai massimi del collocamento mentre altri hanno già fatto una gamba di rialzo (ad esempio Abitare in, Bio On, Clabo, Digital Magics,Elettra Investimenti, Fope, Energica Motor Company, Imvest, Italian Wine Brands) e si trovano sotto i massimi storici. Abbiamo già spiegato come per noi la definizione “massimo storico” è relativa sempre e comunque al massimo segnato a far tempo dal maggio 2007 ovvero dal punto più alto dell’indice segnato durante l’ultimo rialzo. Sotto questo profilo l’AIM presenta titoli “giovani” che sono sempre e comunque vicini ai massimi storici (storici per noi) e per questo è un mercato assolutamente da tenere sotto osservazione.
Come vedete già il fatto di avere decine di titoli la dice lunga su dove il lettore debba indirizzare la propria attenzione. La selezione poi diventa facile se si considera il fatto che gran parte dei titoli quotati all’aim sono assolutamente illiquidi e quindi da evitare in una ottica di investimento di breve e medio periodo.
Dalla prossima edizione inizieremo piano piano ad analizzare i migliori titoli sempre tenendoli sotto controllo per eventuali segnalazioni. Procediamo con cautela per rispetto soprattutto dei lettori perché questi titoli davvero hanno controvalori scambiati inferiori a quella di un banco ambulante di pesce in una fiera di paese.
L’autore è iscritto all’Ordine dei Giornalisti e non detiene gli strumenti finanziari oggetto delle sue analisi.
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