Quello che terrà banco questa settimana sarà il timore di un'escalation del conflitto in Medio Oriente, iniziato un anno fa con l'attacco di Hamas. Attualmente il VIX dopo il ribasso di venerdì ha ripreso la strada del rialzo ma siamo di mattina e l’aria in borsa negli USA è rarefatta. Dovremo aspettare il pomeriggio per vedere i volumi.
Tuttavia, c'è una luce di speranza per una distensione. Giovedì scorso, Joe Biden aveva dichiarato che la Casa Bianca stava discutendo di un possibile attacco israeliano contro le infrastrutture petrolifere iraniane, ma il presidente americano ha successivamente chiarito le sue parole, sembrando ora scoraggiare Israele dal prendere di mira questi obiettivi. "Gli israeliani non hanno ancora deciso cosa fare in termini di attacchi - è in corso una discussione", ha affermato Biden ai giornalisti durante un briefing. "Se fossi al loro posto, valuterei altre alternative oltre a colpire i giacimenti petroliferi". Tra le altre opzioni discusse vi sono i siti nucleari, basi militari, l'Isola di Kharg (da cui transita il 90% del petrolio esportato dall'Iran), la raffineria di Bandar Abbas, che fornisce il 40% dei carburanti del Paese, o nuove eliminazioni mirate, come quella di Ismaïl Haniyeh, capo politico di Hamas.
Sta di fatto che se gli israeliani dovevano attaccare avrebbero attaccato sabato notte perché i mercati erano chiusi e sarebbe stata la vigilia del 7 ottobre. In un’era globalizzata anche i generali sanno che azioni come queste possono portare la devastazione a livello finanziario e quindi sincronizzano i loro orologi con quelli di Wall Street. A dire il vero avevo anche pensato che conveniva per gli israeliani andare short di futures sul petrolio venerdì e bombardare di sabato notte ma questo a quanto pare non è successo e quindi non vedo la ragione di bombardare stanotte.
Il prezzo del petrolio, che la scorsa settimana è aumentato di oltre il 9%, il più grande incremento settimanale dal marzo 2023 (con un balzo del 5% solo giovedì), ha registrato una leggera flessione questa mattina prima di tornare sui livelli di venerdì sera, con il Brent sopra i 78 dollari al barile.
A Chicago stamattina i futures dell’SP500 sono in leggero ritracciamento rispetto alla chiusura rialzista di venerdì (ma niente di preoccupante) chiusura rialzista dopo un incremento di circa l'1% dei principali indici, spinto dalla pubblicazione di dati positivi sull'occupazione. A settembre, la prima economia mondiale ha creato 254.000 posti di lavoro, 104.000 in più del previsto e 95.000 in più rispetto ad agosto. Il dato, il più alto degli ultimi sei mesi, è stato accompagnato da una riduzione della disoccupazione al 4,1% della forza lavoro, il livello più basso degli ultimi tre mesi. Questo ha alleviato la pressione sulla Fed, che aveva avviato il suo ciclo di allentamento monetario a settembre con una riduzione di 50 punti base. Lo strumento FedWatch del CME Group, basato sui futures sui Fed funds, ora attribuisce una probabilità del 97,3% a un taglio dello 0,25% dei tassi nella prossima riunione del 6 e 7 novembre, con la restante percentuale assegnata a uno scenario di stallo e non a un allentamento più aggressivo di 50 punti base.
Questo lunedì non prevede appuntamenti di rilievo. Giovedì 10 ottobre ci saranno i dati dell’inflazione che di nuovo avranno un effetto bomba sui mercati, ma a giudicare dalle premesse di cui sopra ci sono più probabilità che confermino il quadro di “soft landing” piuttosto che di recessione. A fine settimana, inizierà la stagione degli utili e dei risultati del terzo trimestre. Venerdì saranno attesi i conti delle banche americane JP Morgan e Wells Fargo. Secondo i dati compilati da Bloomberg Intelligence, ci si attende un aumento del 4,7% degli utili trimestrali delle aziende dello S&P 500 su base annua, il più basso incremento degli ultimi quattro trimestri.
Veniamo alle azioni italiane:
BANCA MONTE DEI PASCHI: è scesa non abbiamo comprato e ora ci rimettiamo in acquisto sui massimi. Buy 4.98 STOP, stop loss 4.77
ENEL: quando compri Enel pensi che non “sbavi” come una azioncina. Quello che abbiamo visto mercoledì è stato davvero particolare … e riconferma il detto che in borsa non devi mai dare per scontato niente.
FERRETTI: sarebbe da ricomprare ora mercato … vediamo nel pomeriggio
GENERALI: buy 25,65 stop, stop loss 24,80, target 28,60
PIRELLI: esce Brembo e il titolo crolla, come sempre qualcuno lo ha saputo prima. Comunque non disperiamo e il titolo continua a piacerci soprattutto dal lato tecnico.
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