La settimana macroeconomica si è aperta lunedì 14 aprile senza dati rilevanti, ma con l’attenzione rivolta ai discorsi di Harker e Bostic della Fed, entrambi orientati alla cautela su eventuali tagli dei tassi.
I mercati hanno inoltre riflettuto sul calo dei prezzi energetici, che ha contribuito alla contrazione dello 0.1% del CPI a marzo, pur con un’inflazione core ancora al 2.8%.
Martedì 15 aprile, l’Empire State Manufacturing Index ha mostrato una contrazione attenuata ma persistente, con attese future in netto calo e segnali di inflazione nei prezzi pagati.
I dati sui prezzi all’import e export di marzo hanno mostrato una lieve discesa dei prezzi all’importazione, in particolare dei carburanti, ma non ancora influenzati dai nuovi dazi di Trump, i cui effetti si faranno sentire nei prossimi mesi.
Sempre martedì, le scorte aziendali di febbraio sono cresciute dello 0.2% e le vendite dell’1.2%, in parte per effetto di acquisti anticipati legati ai dazi.
Mercoledì 16 aprile, le vendite al dettaglio di marzo sono aumentate dell’1.4%, trainate dagli acquisti di beni durevoli anticipati per evitare rincari.
Tuttavia, gli analisti segnalano rischi di rallentamento nei mesi successivi.
In calo la produzione industriale a marzo (-0.3%) per la debolezza nel settore delle utility, mentre manifattura e minerario hanno tenuto.
Le scorte industriali e le vendite hanno confermato un’accumulazione moderata, in linea con le aspettative.
Infine, le scorte settimanali di greggio sono aumentate, ma con dinamiche contrastanti tra export record e fattori tecnici di aggiustamento.
Giovedì 17 aprile, i permessi edilizi e i nuovi cantieri di marzo hanno registrato un netto calo, penalizzati da tassi elevati, incertezze e dai maggiori costi legati ai dazi.
L’indice della Fed di Philadelphia ha mostrato un forte deterioramento dell’attività manifatturiera, con segnali di rallentamento della domanda e aspettative future deboli, nonostante pressioni inflazionistiche persistenti.
In controtendenza, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono scese a 212000 unità, confermando la solidità del mercato del lavoro.
Nel complesso, la settimana ha offerto un quadro contrastante: la domanda interna è ancora robusta, ma l’incertezza legata alle politiche commerciali e il deterioramento dell’attività industriale potrebbero rallentare la crescita nei prossimi mesi.
I nostri indicatori segnalano la possibilità di una nuova correzione marcata nei primi giorni della settimana, e di una ripresa a partire dalla serata di mercoledì.
Il VIX, barometro della volatilità implicita nei mercati azionari statunitensi, prosegue il movimento discendente avviato l’8 aprile.
Le attuali proiezioni si allineano alle previsioni formulate nel report precedente, con una validazione parziale, ma significativa, da parte del mercato.
I modelli tecnici indicano che la struttura del trend ribassista è al momento sostenibile e potrebbe estendersi nel breve periodo, suggerendo una graduale riduzione della percezione del rischio sistemico da parte degli operatori.
L’indice benchmark dell’equity statunitense si trova in una fase tecnica delicata.
Nonostante il contesto di medio-lungo periodo rimanga ancora impostato al ribasso, le ultime due settimane hanno evidenziato segnali preliminari di una potenziale fase di accumulazione.
Il supporto tecnico di maggiore rilevanza si colloca in area 4364 punti.
Tuttavia, anche in considerazione del così distante pavimento/supporto, alcuni indicatori di breve periodo segnalano un rischio concreto di flessione nel corso della prima metà della settimana.
Successivamente, tra mercoledì sera e venerdì, potrebbe manifestarsi una reazione positiva dei prezzi, anche in virtù di una favorevole stagionalità di periodo.
Per questa settimana, il settore aerospaziale e della difesa merita particolare attenzione.
Le recenti tensioni geopolitiche in Medio Oriente e in Asia, unite al rafforzamento delle spese militari da parte di Stati Uniti, Europa e alleati, stanno riportando l’interesse degli investitori su un comparto storicamente difensivo ma con cicli di crescita legati ai budget pubblici e all’innovazione tecnologica.
Il supporto governativo resta solido: il budget 2025 del Dipartimento della Difesa statunitense prevede un aumento della spesa in modernizzazione e nuove tecnologie, con enfasi su intelligenza artificiale, cybersicurezza, sistemi autonomi e missilistica avanzata.
Anche in Europa si registra una spinta all’aumento dei bilanci militari, con la NATO che sollecita i membri a raggiungere il target del 2% del PIL in spese difensive.
Questo trend potrebbe beneficiare aziende come Lockheed Martin, Northrop Grumman, Raytheon Technologies, e General Dynamics, che nelle prossime settimane annunceranno i risultati trimestrali.
Anche il comparto aerospaziale civile sta mostrando segnali di recupero, con la domanda di nuovi velivoli in aumento da parte delle compagnie aeree, soprattutto asiatiche, dopo il rallentamento post-COVID.
Tuttavia, la componente commerciale rimane più ciclica e vulnerabile a variazioni nei costi dei materiali e nella logistica globale.
L’outlook resta positivo nel medio termine, ma come sempre è cruciale monitorare l’evoluzione geopolitica e i flussi governativi per valutare l’effettiva sostenibilità della fase di crescita in atto.
Per gli investitori interessati a una diversificazione tematica, tre ETF di riferimento sono:
– iShares U.S. Aerospace & Defense ETF (ITA), che replica le principali aziende americane del comparto;
– SPDR S&P Aerospace & Defense ETF (XAR), con una ponderazione più equamente distribuita;
– Invesco Aerospace & Defense ETF (PPA), che include anche una componente selezionata di aziende tecnologiche legate alla sicurezza.
General Electric (GE): focus su GE Aerospace, crescita post-spin-off
Halliburton (HAL): resilienza nei mercati esteri, debolezza in Nord America
Intuitive Surgical (ISRG): crescita del business robotico, outlook interventi in aumento
Kimberly Clark (KMB): attesa su materie prime e mercati emergenti
Lockheed Martin (LMT): ordini difesa, guidance, consegne F-35
Mattel (MAT): stagionalità sfavorevole, branding in evoluzione
3M (MMM): dopo spin-off Solventum, attenzione su margini e guidance
Northrop Grumman (NOC): ordini e programmi governativi (es. B-21 Raider)
Old National Bancorp (ONB): utile atteso a 0.36 USD, focus su NIM e credito
Tesla (TSLA): vendite EV sotto pressione, margini e guidance nel mirino
Verizon (VZ): crescita modesta, focus su cassa e riduzione debito
Edward Lifesciences (EW): domanda valvole cardiache, EPS atteso 0.60 USD
IBM (IBM): focus su cloud/AI, EPS stimato in calo a 1.42 USD
IMAX (IMAX): attese deboli dopo Q4 deludente
Matador Resources (MTDR): produzione oil/gas, rafforzamento nel Delaware Basin
Newmont (NEM): spinta dal rally dell’oro, attenzione ai margini
Patterson-UTI (PTEN): outlook debole, perdita EPS prevista
Texas Instruments (TXN): domanda debole ma buoni margini
Travelzoo (TZOO): fidelizzazione utenti e abbonamenti premium
Vale (VALE): pressioni Cina/metalli critici, focus su dividendi e cassa
Virtu Financial (VIRT): volatilità e rischio regolatorio
American Airlines (AAL): margini in calo, focus rotte e costi
Agnico Eagle Mines (AEM): oro in rally, guida e AISC sotto i riflettori
Freeport-McMoRan (FCX): rame sopra 4.7 USD/lb, volumi e costi produttivi
Alphabet (GOOG, GOOGL): AI e Cloud, ma pesano i rischi antitrust
Helen of Troy (HELE): attesa per risultati del piano Pegasus
Harley-Davidson (HOG): domanda debole e difficoltà divisione elettrica
Intel (INTC): foundry e rilancio strategico, ma margini ancora sotto pressione
Southwest Airlines (LUV): gestione flotta Boeing MAX e traffico domestico
LSI Industries (LYTS): LED per retail/logistica, stabilità margini
Merck & Co (MRK): Keytruda centrale, concorrenza e post-brevetto
PG&E (PCG): investimenti in resilienza rete, focus normativo
PepsiCo (PEP): tenuta consumi, attenzione a emergenti e cambi
Procter & Gamble (PG): volumi e pricing power, guidance FY25
Skechers (SKX): vendite DTC e mercati asiatici, scorte sotto controllo
Teck Resources (TECK): rame in evidenza, separazione carbone
Weyerhaeuser (WY): domanda legname, margini Wood Products
Avantor (AVTR): domanda bioproduzione, efficienza supply chain
Colgate Palmolive (CL): volumi, pricing, brand premium e impatto valutario
Nei prossimi giorni, analizzeremo nel dettaglio i titoli di cui sopra con il supporto della piattaforma Trade AI, alla ricerca delle operazioni più interessanti sul fronte della redditività attesa in relazione alle probabilità di successo.
L’autore è iscritto all’Ordine dei Giornalisti e non detiene gli strumenti finanziari oggetto delle sue analisi.
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