Dazi ieri sera e oggi la nostra Borsa crolla con Stellantis e Ferrari davanti a tutti.
Siamo stati stoppati su Ferrari.
Francamente vista sull’intraday l’indice italiano ha più voglia di salire che di scende ma è appesantito ovviamente da tutto il comparto automotive. La barra di oggi potrebbe riservare a fine giornata una gradevole sorpresa. Sembra quasi che i ragazzi abbiamo pulito i book degli stop in vendita stamattina e ora si accingano a comprare di nuovo, come questo sia possibile, almeno per chi come me si attende “qualcosa” a maggio / giugno, rimane un mistero. Ma tant’è, questo dicono i grafici.
Circa la metà dei veicoli venduti negli Stati Uniti proviene dall'estero e persino quelli assemblati sul suolo americano contengono in media il 60% di componenti di origine straniera. A sottolinearlo è l’analista di Bernstein, Daniel Roeska, che fotografa un’industria fortemente integrata a livello globale.
Il Messico si conferma il primo esportatore in valore verso gli Stati Uniti, seguito dall’Unione Europea e dal Giappone. All’interno del blocco europeo, è la Germania a giocare il ruolo da protagonista: da sola, infatti, rappresenta la metà delle esportazioni automobilistiche della zona euro verso Washington.
E’ evidente che se anche Ferrari è un bene di lusso risente di questa situazione.
Per Stellantis ancora peggio.
L’autore è iscritto all’Ordine dei Giornalisti e non detiene gli strumenti finanziari oggetto delle sue analisi.
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