Spesso succede che una crisi non la vedi nemmeno passare.
Un giorno chi mi avviò a questo patatrac di lavoro di pennivendolo mi disse che se il mercato improvvisamente perde il 3 % non devi fare nulla, semplicemente aspettare.
Il 99% dei crolli improvvisi si risolve il secondo giorno e scrivere subito dopo il primo crollo è fatale perché la verità è che nessuno ne capisce niente e tu corri il rischio di fare la figura del fesso insieme a tutti gli altri.
Quando il buio è nero come la pece fai fatica davvero a dare una spiegazione alle cose.
Quello che dobbiamo intercettare sono le tendenze, non sono i momenti topici.
Per i momenti topici è bene rinunciarci subito, perché li perderemo sempre e comunque e quindi … se succede come il 14 febbraio Tomasini zitto e muto.
Nessun ci capiva niente, la tendenza o situazione tecnica era immutata (congestione) e quindi che cosa puoi prevedere della crisi ucraina ?
Niente.
Come oggi scrivere se le truppe russe si ritirano davvero oppure si ammassano continuamente: io non ci sono nel Donbass e non lo so minimamente e se anche fossi là forse non avrei nemmeno in quella situazione una visione chiara.
Quello che si evidenzia dai grafici del Ftse All Share è che siamo sempre dentro la nostra stessa congestione di cui parliamo da tempo immemorabile con una piccola distinzione: che siamo sulla punta del triangolo e quando sei sulla punta del triangolo l’esplosione è vicina.
Quindi occhio alle penne !
Per quanto riguarda il Nasdaq trovo confortante che siamo vicini al punto di proiezione della massima distanza tra la trendline e il massimo soprastante dal punto di breakout della trendline stessa. Come dire che siamo sul fondo del ritracciamento.
Non so se i due elementi messi insieme diano il polso del mercato ma mi pare che il pendolo delle probabilità sia sulla prosecuzione del rialzo o sulla prosecuzione della congestione, posizione questa che è quella attendista che abbiamo da tempo.
Fino al prossimo colpo di mortaio nel Donbass che non la spazzerà via tutta per intero …
L’autore è iscritto all’Ordine dei Giornalisti e non detiene gli strumenti finanziari oggetto delle sue analisi.
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