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Analisi dell'azione oggetto di buy

Analisi dell'azione oggetto di buy

Pubblicato Gio 21 Luglio 2022 - 21:30 da Emilio Tomasini Tag: Borsa

Lo abbiamo già annunciato ieri nell’articolo che potete leggere cliccando QUI

 

I segnali, d’altra parte, arrivano da lontano: Zignago Vetro è un cavallo su cui puntare, oggi più che mai. Un’opinione che condividiamo con (tanti) altri a giudicare dai volumi scoppiati. Meglio di così non potrebbe andare, il momento è quello giusto. Ma andiamo a vedere perché. 

 

 

A giudicare dal grafico, infatti, qualcuno potrebbe essere stupito dall’invito ad acquistare: il crollo dei prezzi è stato stratosferico (oltre un -30% nel primo trimestre dell’anno in corso). Come già segnalato ieri, però, indichiamo nuovamente il buy stop e i volumi che, una volta giunta la stabilizzazione dopo la lunga discesa, sono scoppiati. Questo, ovviamente, perché gli investitori istituzionali hanno drizzato le antenne. 

 

 

Di fatto, lo stato patrimoniale è in linea con il settore e con la storia dell'azione che rimane sempre un industriale e quindi ha bisogno di debito per funzionare: i valori di cash-to-debt ci indicano debiti superiori al cash ma a livello del settore e quindi indicatori sintetici come il Piotroski assegnano all'azione un valore di 6 e quindi sufficienza.

 

Infatti l'interest coverage ratio è a 151 e quindi con il reddito operativo dell'ultimo anno l'azienda riesce a pagare per 151 anni gli interessi passivi sul debito.

 

 

 

Storia opposta a quella dello stato patrimoniale, tuttavia, per la redditività e il fatturato.

 

Alla fine del primo trimestre dell’anno, quindi, per intenderci, nel periodo in cui vediamo il crollo dei prezzi nel grafico, i ricavi, di oltre 147 milioni di euro, hanno segnato un aumento del 33,6%.

 

In lieve calo, invece, l’Ebitda ma sempre a livelli interessanti, Ebitda che, a causa dell’incremento di prezzi e costi produttivi, è passato da 28,38 a 27,59 milioni.

 

L’utile netto di fine marzo è stato di 12,53 milioni (+9,4%) e l’indebitamento è risultato in diminuzione (da 250,55 milioni di inizio anno a 246,66 milioni). 

 

Il crollo dei prezzi, insomma, porta con sè l’assenza obbligata di momentum, ma la redditività e la crescita compensano ampiamente. 

 

 

Un ennesimo segnale ci è dato infine dal fatturato e, più nello specifico, dalla trendline del fatturato (la linea blu del grafico) che sale a 45 gradi dimostrando quella stabilità nella crescita che piace a noi

 

La stabilità dei rendimenti nonostante la perdita dei prezzi, insomma, ci mostra due cose: la prima è la forte accumulazione di volumi negli ultimi mesi tenuta di Zignago Vetro, e la seconda è che dobbiamo muoverci.

 

In fondo, se gli investitori istituzionali un motivo ci deve essere.

 

Chi si ferma è perduto, o ora o (per un pò) mai più.

 

Ed oggi ha disegnato un barra da fine del mondo ma in chiusura sono scattati gli acquisti e tutto è tornato come prima. Chi compra ?

 


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